Gennaio 2003
Bangkok, Chiang Mai, Triangolo d'Oro, Maithon Island
Un tour affascinante, che porta alla scoperta dell'antico Siam e delle bellezze
della sua capitale Bangkok, caotica ma affascinante, disordinata ma con
monumenti da lasciare senza fiato, rumorosa ma allo stesso tempo silenziosa nei
suoi templi. La città degli Angeli, come viene definita, è ricca di contrasti,
fatta di baracche accanto a centri commerciali enormi, e dova la vita scorre
ancora lentamente sul Chao Praya, il fiume che l'attraversa. Da visitare
anche la parte archeologica dell'antica capitale Ayuttaya, dove si innalzavano
templi maestosi. Da non perdere il mercato galleggiante, unico nel suo genere.
Il nord della Thailanda colpisce invece per la lussureggiante vegetazione e
per il modo di vivere delle tribù dei suoi villaggi, uno stile di vita che
riporta indietro di qualche secolo.
Popoli legati ad antiche tradizioni e
religioni, non curanti dello sviluppo tecnologico che li circonda.
Il mare
della Thailandia è eccezionale, dal mio punto di vista decisamente superiore a
quello dei Caraibi, sia come colori, sia per l'ambiente selvaggio che lo
circonda, particolare che risalta soprattutto nella zona attorno a Phi Phi
Island, dove le montagne ricoperte di foreste si tuffano nelle acque del Mare
delle Andamane, formando baie intatte ed affascinanti.
Ventaglio ha scelto
un'isola privata ad un'ora di navigazione da Phuket per il suo Ventaclub:
un'isola esclusiva, con una mare eccezionale e servizi di primo livello, lontano
dalla mondanità e dalla confusione di Phuket.
La Thailandia è un paese che si
presta benissimo anche al turismo fai da tè: noi abbiamo optato per un tour
organizzato perché avendo a disposizione solamente due settimane, volevamo
servizi già prenotati per non perdere troppo tempo, inoltre, essendo nostra
intenzione fare il soggiorno mare al Maiton, la soluzione più comoda è stata
quella di prenotare tutti i servizi con Ventaglio. Il tour è stato ben
organizzato e a parte la visita al mercato galleggiante, in pulmann con
parecchie persone, per il resto abbiamo visitato Bangkok in pulmino con altre 10
persone, Ayuttaya in 4 mentre eravamo solo in due nel nord.
data di partenza: Gennaio 2003
durata: 14 notti
PROGRAMMA DI VIAGGIO
- Bangkok, dintorni, Chiang Mai, Chiang Rai, Triangolo d'oro
- Maiton Island (Phuket), Phi Phi Island
Bangkok
Bangkok - 1° giorno
Dopo un lungo volo via Francoforte, arriviamo finalmente a Bangkok
verso le 13.00. Ad attenderci un'auto solo per noi, inclusa nel tour, che ci
porta direttamente al nostro hotel, il Novotel nel mezzo di Siam Square. Il
traffico è sostenuto ma non caotico come mi sarei immaginato, solamente
nell'ultimo tratto andiamo un po’ al rallentatore.
L'impatto è subito di
città modernissima, vicino al nostro hotel un via vai di persone a zonzo, centri
commerciali, video musicali su enormi schermi con volume alle stelle.Enormi
sopraelevate di cemento costruite con scarsa attenzione sull'impatto ambientale,
strade larghissime, auto moderne, carrettini e i tipici "tuk tuk".
Vista
l'ora, ne approfittiamo subito per curiosare nei dintorni, e con una passeggiata
di 20 minuti, oltrepassiamo il Siam Center, enorme centro commerciale, per
raggiungereil tipico mercato di Pratunam. Strada facendo osserviamo i numerosi
ristoranti, che hanno i tavolini sui marciapiedi e cucinano all'aperto carni e
pesce praticamente a un metro dalle auto ferme nel traffico.L'aria è
irrespirabile, e presto brucia addirittura la gola.
Decidiamo di andare a
cena presso il buffet dell'hotel Baiyoke Sky, altissimo grattacielo con un
ristorante all'80° piano da cui si vede tutta la città. Qui ceniamo con circa 10
euro, un buffet ben organizzato che va dalla cucina italiana, a quella
giapponese, thailandese e internazionale.
Come primo giorno non c'è
male!!!
Bangkok - 2° giorno
Oggi ci attende la visita guidata della città, con i monumenti
principali. Ci passa a prendere un pulmino con altri 10 italiani, che faranno un
tour tutto in pulmann fino al nord.Infatti poi li incontreremo più
avanti.
Per visitare i templi della città è necessario indossare pantaloni
lunghi e maglietta mezza manica non scollata.
Come prima tappa ci fermiamo al
Wat Traimit, un tempio che ospita una statua del Buddha d'oro massiccio alta 3
metri e pesante 5 tonnellate.
Successivamente ci dirigiamo al Palazzo Reale,
la meta più importante della città, dove al suo interno si trova il Wat Phra
Kaew, la cappella reale.Il Palazzo Reale rappresenta una città nella città, la
confusione e l'inquinamento restano al suo esterno. Sembra di entrare in una
città fatata, fatta di pagode d'oro, tetti arancioni, cortili, porticati e
templi decorati con bellissimi stucchi dorati e affascinanti vetri
multicolori.
A guardia dei templi si trovano statue enormi e impressionanti.
Si tratta veramente di una meraviglia unica al mondo.
Entriamo scalzi a
visitare il Wat Phra Kaew, dove al suo interno viene custodita la statua del
Buddha di Smeraldo, la più venerata in Thailandia. Il re stesso, al cambio delle
stagioni, provvede a cambiare d'abito alla statua.
Proseguiamo per il Wat
Po, un tempio che ospita un'enorme statua del Buddha sdraiato, lunga 45 metri
dove ai suoi piedi vieni rappresentato il ciclo della vita secondo il buddismo,
con intagli in madreperla.
Questo tempio è la scuola per eccellenza dei
famosi massaggi thailandesi
All'uscita del tempio abbandoniamo il gruppo, che
avrebbe fatto ritorno in albergo, per girovagare un po’ per i fatti nostri;
vicino al Wat Po attraversiamo il mercato dei fiori; da qui si vede in
lontananza, al di la del fiume, il Wat Arun, tempio dell'alba.
A questo punto
fermiamo un taxi per raggiungere China Town, ma dopo un quarto d'ora ci muoviamo
solo di un centinaio di metri, quindi paghiamo e proseguiamo a piedi.
China
Town è la zona meno frequentata dai turisti, nessun tour porta da queste parti,
quindi c'è la possibilità di visitare una parte della città veramente autentica.
Tutta la zona ospitaun mercato fisso, ma le strade sono talmente strette che
quasi veniamo trasportati automaticamente dalla folla. L'aria è invasa da un
profumo d'incenso alternata a quella dei loro cibi cucinati in strada. Mangiamo
in due con 1 euro, qualche mini banana dolcissima e un paio di spiedini di carne
arrivati chissà da dove. Anche i prezzi nel mercato sono bassissimi, e sebbene
le guide dicessero che non c'era granchè da comprare, abbiamo trovato parecchie
cose carine, vestiti, artigianato in pelle ma soprattutto seta ad ottimo
prezzo.
Facciamo così ritorno in taxi, e questa volta va meglio perché il
traffico è più scorrevole. I taxi sono veramente economici, una mezz'ora costa
sui 3/4 euro.
Dopo un bagno rinfrescante in piscina, prendiamo lo Sky Train
per raggiungere la zona più conosciuta di Bangkok: Patpong. Molti la descrivono
come un inferno, tra falsi e prostituzione,ma io l'ho trovata abbastanza
caratteristica, anche se quello che viene detto circa la prostituzione è vero.
Qui si può veramente trovare di tutto, naturalmente falso: orologi, cinture,
magliette, scarpe, ecc. e la contrattazione è d'obbigo.
Bangkok, escursione ad Ayutthaya - 3° giorno
Partiamo di prima mattina con minibus per l'antica capitale del Siam:
Ayutthaya
Lungo il tragitto sostiamo alla residenza estiva del re, Pang Pa,
una tranquilla località che dista solo una trentina di minuti d'auto da Bangkok,
ma lontano anni lucedal frastuono della capitale; infatti è un piacere
passeggiare nei meravigliosi e curatissimi giardini, e nei vari laghetti sorgono
vari tempietti, uno in particolare èmolto caratteristico ed è il più fotografato
in Thailandia. Ci sono anche varie pagode, tra cui una in perfetto stile
giapponese.
Arriviamo così all'antica capitale del Siam, dal 1300 al 1700: in
quel tempo era una città prosperosa, ricchi di templi costruiti dai vari sovrani
che si sono succeduti, fino a farladiventare una delle più belle città del
sud-est asiatico e una delle più popolose con circa un milione di abitanti.
In effetti la città doveva essere enorme, perché da un posto all'altro ci
spostiamo con l'auto. Le rovine sono imponenti e di grande interesse storico e
lasciano intravedere quello che doveva essere uno spettacolo unico per quei
secoli: ovunque si innalzano torri stile Kmer; l'ultimo tempio visitato è il più
spettacolare,e salendo la ripida scalinata si può raggiungere la cima
dell'edificio, con un grande colpo d'occhio su tutto il sito archeologico. Tra i
resti si trova anche un Buddha sdraiatodi dimensioni addirittura superiori a
quello di Bangkok nel Wat Pho.
Si dice che nel periodo di massimo splendore
della città, Londra, a confronto, non era che un piccolo
villaggio.
L'escursione, forse la più bella che si può fare da Bangkok,
termina con una crociera lungo il Chao Praya fino a Bangkok, e permette di
vedere come si svolge la vita lungo il fiume, oltre che regalare un bel colpo
d'occhio di tutta la città.
Bangkok, escursione al mercato galleggiante di Damnernsaduak - 4° giorno
Per l'unica volta in
questo tour partiamo con un grosso pulmann, ma d'altra parte questa è
l'escursione più richiesta da Bangkok.
Prima tappa un centro lavorazione del
cocco, discretamente interessante, quindi si visita una coltivazione di orchidee
e per finire un centro di lavorazione del teak, dove alcuni artisti costruiscono
vere e proprie opere d'arte.
Arrivati a destinazione, ci imbarchiamo su
delle velocissime motolance lungo dei canali immersi nella vegetazione, e
superati un paio di villaggi con le abitazionidirettamente a ridosso degli
sporchi canali, raggiungiamo il mercato.
.Il mercato, a differenza di quanto
mi aspettavo, non si visita sulle barche ma a piedi, poi volendo, si può
affittare una barca locale ma non ne vale la pena perché questesono talmente
numerose che quasi non si muovono. Inoltre il colpo d'occhio migliore si ha
dall'alto della banchina e dai ponticelli che attraversano il canale.
La
prima parte del mercato è molto turistica, e si divide tra una parte al coperto
e una parte sul fiume. Proseguendo però si raggiunge una zona meno turistica,
dove si svolgonoancora le vere contrattazioni, dove la gente del posto acquista
il cibo cucinato direttamente sulle barche, la frutta e altre cose quotidiane.
Il tutto è di grande effetto. L'escursione prosegue con una sosta nella più grande
pagoda del paese, Nakkhon Pathom, e per finire con il pranzo e la visita del
Rose Garden, una tenuta inserita in un contesto molto gradevole, con giardini
ben tenuti e laghetti, e dove si svolgeuna rappresentazione delle arti classiche
thailandesi, tra i quali varie danze, la boxe e il matrimonio. Il tutto è però
montato per i turisti, e se questa sosta non cifosse stata non avremmo perso
granchè.
Chiang Mai, Chiang Rai e Triangolo d'oro
Chiang Mai - 5° giorno
La mattina
trasferimento in aeroporto e volo per Chiang Mai, la città più importante del
nord della Thailandia. Incontro con la guida e prime visite nei dintorni
La
caratteristica della città, oltre ai numerosi templi sparsi, è la zona
commerciale, dove in pochi chilometri si possono visitare aziende artigianali
famose per molti tipi di lavorazione: ombrelli di carta o seta dipinti a mano,
argento, teak e lacca. La loro visita risulta interessante.
Quello che
colpisce in questa zona è il clima fresco e piacevolmente soleggiato, rovinato
dagli alberghi che utilizzano l'aria condizionata in modo
indiscriminato.
Dopo cena facciamo una passeggiata nei dintorni del nostro
hotel, dove c'è un mercatino coperto, che vende prodotti per i locali, una buona
occasione per osservare da vicino il loro stile di vita.
Ogni 3 metri c'è una
bancarella che cucina ogni genere di cose, infatti è abitudine dei thailandesi
cenare fuori e velocemente. Per facilitare questo, i venditori ambulanti
cucinano e versano il contenuto in una busta di plastica con cannuccia, in modo
da poter consumare il pasto passeggiando, ma l'aspetto non è molto invitante.
Osserviamo poi tantissime bancarelle che vendono montagne di vermicelli
fritti: verremo poi a sapere che è una specialità di questa regione.
Chiang Mai - 6° giorno
Chiang Mai si trova in una zona collinare,
e proprio su una collina vicino al centro, sorge il tempio più importante del
nord della Thailandia, il Doi Suthep.
Partiamo con la guida alla scoperta di
questa parte della città, ma prima di fermarci al tempio, proseguiamo in jeep su
una strada dissestata nel mezzo di una vegetazione lussereggiante, per andare a
visitare un villaggio di una comunità indigena.
Grazie alla nostra guida, e
visto che siamo solamente io e mia moglie, non ci limitiamo a fermarci nella
zona commerciale, ovvero dove gli abitanti attendono i turisti con un mercatino,
ma ci infiliamo nel mezzo del villaggio e delle abitazioni, per osservare la
vita quotidiana di questa gente, fatta di semplicità e parzialmente lontana
dallo sviluppo economico. Le tradizioni vengono mantenute e le donne si vestono
ancora con vestiti colorati e fatti a mano, sebbene la vicinanza conla città
abbia portato qualche immancabile cambiamento. Troviamo così anche qualche
televisione, le case non sono poverissime ma hanno qualche
elettrodomestico.
Il panorama è splendido e da quassù si domina una zona
montagnosa ricoperta da fitta giungla tropicale, e i prati verdi nelle vicinanze
delle abitazioni vengono coltivati dalla popolazione locale; una passeggiata
davvero piacevole e distensiva.
Dopo la visita, ripercorriamo la strada
dell'andata per fermarci al tempio, il Doi Suthep. Si può raggiungere tramite
una funicolare o una spettacolaregradinata, che inizia con due enormi serpenti
la cui coda segue i 300 gradini fino alla cima ad oltre 1600 mt. Optiamo
ovviamente per la scalinata, che non è per niente faticosa. Ovunque
bancarellevendono i fiori da portare come offerta, e la maggioranza delle
persone non sono turisti ma sono veramente persone devote che vanno a
pregare.
Una volta in cima, dalla terrazza si vede una splendida vista della
città di Chiang Mai, ma ciò che colpisce di più è una splendida pagoda d'oro che
s'innalza sui tipici templi orientali con tetto spiovente e finemente decorati,
i colori vivaci dello splendido Wat, oltre alla spiritualità del luogo che si
respira, con tantissimi fedeli inginocchiati davanti alle numerosi statue del
Buddha, con forte profumo d'incenso e le classiche offerte floreali. Veniamo
anche benedetti con l'acqua da un simpaticissimo monaco che ci fa qualche
domandain inglese.
Lasciamo questi luoghi magici per tornare in hotel e dopo
un bagno rinfrescante in piscina decidiamo di fare un giro in centro alla
scoperta dei templi della città.
Tutti i marciapiedi sono mezzi rotti e la
passeggiata non risulta molto piacevole per il traffico; alcuni templi sono però
molto belli e vale la pena di visitarli, quindi torniamo in hotel con un tuk
tuk.
Per la sera ci aspetta invece una tipica cena del Nord della Thailandia;
la guida ci porta in un bel ristorante tipico, solo per turisti naturalmente,
dove si cena a piedi nudi seduti per terra,assaggiando le specialità e
assistendo ad uno spettacolo di danze.
La serata si può concludere al Night
Bazar, dove c'è la possibilità di acquistare un po’ di tutto nel trambusto di
bancarelle e negozietti.
Dopo la migliore colazione da quando siamo in Thai, lasciamo Chiang
Mai in direzione Nord. La giornata prevede un trasferimento in auto fino a Tha
Thon, quindi proseguimentoper Chiang Rai in motobarca lungo il fiume, dove si
trovano alcuni villaggi di tribù praticamente isolati e raggiungibili solo via
fiume.
Le strade che percorriamo sono spettacolari, e attraversano una zona
montagnosa interamente ricoperta da giungla, con dolci colline alternate a
picchi montuosi moltocaratteristici. Ci fermiamo per una sosta in un centro di
addestramento di elefanti, che vengono utilizzati sia per lavoro oltre che come
attrazione turistica.
Qui facciamo un giro di un'ora in mezzo alla giungla
con questi pachidermi, guadando fiumi e facendoci strada nella fitta
vegetazione. Quindi assistiamo ad una breve rappresentazionesulle potenzialità e
abilità di questi animali, davvero eccezionali e agili nonostante le
dimensioni.
Proseguiamo fino a raggiungere il fiume, quindi, lasciata l'auto
con le valigie che ritroveremo direttamente in hotel, ci imbarchiamo per la
navigazione.>br>Nel tratto iniziale il fiume scorre lento nel mezzo di una
verde vallata, quindi si incontrano delle rapide fino ad entrare in una specie
di canyon, dove cominciaaddirittura a fare fresco ed è necessaria una felpa; il
paesaggio è molto bello, ricorda il film "Anna of the King" quando navigano
lungo il fiume; siamo praticamente in mezzo alle alture che prima vedavamo da
lontano. Di tanto in tanto sulle colline si intravedono alcuni villaggi.
Dopo
un'ora e mezza, a circa metà strada, ci fermiamo per visitare un villaggio: a
differenza di quello visitato vicino a Chiang Mai, qui il progresso non è
arrivato per niente; i bambini ci vengono incontro ansiosi di ricevere
caramelle, merendine e penne che avevamo in precedenza acquistato su consiglio
della guida. Sparsi nel villaggio circolano liberamente gli animali che servono
per l'autosostentamento della comunità: galline, maiali, mucche. Le capanne sono
costruite in paglia, e il mobilio è scarso, costituito solo da brandine, un
tavolo e poche altre cose.
Proseguiamo la navigazione fino ad entrare nella
città di Chiang Rai, dove il nostro hotel, bellissimo, ha un molo sull fiume,
quindi scendiamo e andiamo direttamente nella nostra stanza, dove, magia, ci
sono già le nostre valigie
Triangolo d'oro - 8° giorno
Ultimo
giorno di tour: proseguiamo fino al confine nord della Thailandia, con una breve
deviazione "extra" della nostra guida che risulterà molto piacevole: "il
giardino della mamma del re"
Si tratta di un progetto per cercare di
distogliere le popolazione che vivono in questa zona dalla coltivazione
dell'oppio, unica fonte di sostemento fino a pochi anni fa; a questo scopo,
sulle pendici di una montagna, è stato creato un giardino botanico molto
spettacolare, fatto di cascatelle, laghetti, orchidee e altri splendidi
fiori.
Dopo la visita di un altro villaggio, proseguiamo per il Triangolo
d'oro, punto in cui il fiume segna il confine tra Thailandia, Laos e
Birmania.>br>Quindi proseguiamo per l'aeroporto di Chiang Rai dove, via
Bangkok, raggiungiamo Phuket in serata.
Dopo in trasferimento di un'ora
raggiungiamo il molo, dove un motoscafo, in un'altra ora, raggiunge l'isola di
Maiton, dove sorge l'omonimo Ventaclub.
Maiton Island (Phuket), Pee Pee Island
Maiton Island, Phuket - dal 9° al
15° giorno
(aggiornamento 2005: Il Maiton Island Resort non è più di gestione Ventaglio).
Arrivando in barca, già si intuisce il Paradiso che ti
aspetta: una collinetta che emerge dal mare, ricoperta da una vegetazione
lussureggiante in cui sono sparsi i bungalows, una spiaggia abbagliante, ed un
mare turchese.
L'isola è abbastanza lunga e la parte riservata al resort, si
estende per circa 700-800mt lungo la spiaggia. Gli unici mezzi presenti
sull'isola, sono delle macchinette elettriche tipo golf, che servono per portare
i bagagli nelle camere.
Le sistemazioni, 120 camere, si dividono in fronte
mare (le più costose), e in "seconda linea"; queste ultime possono essere sparse
sulla collina, raggiungibili con un centinaio di gradini, ma dominanti dall'alto
una splendida vista sul mare e sull'isola.
Consiglio per comodità di
richiedere una sistemazione vicina ai servizi centrali;
le camere sono
leggermente spartane, ma molto spaziose, con un bel patio; bisogna però
condividerle con qualche jackie, ma ci si abitua subito e di solito non entrano
in camera, anche perchè ci sono le zanzariere.
La spiaggia è molto bella, il
mare trasparente anche quando è mosso; con una brevissima nuotata, si raggiunge
una discreta barriera corallina (circa 30mt dalla riva) piacevole per lo
snorkelling, ma molti pesci arrivano anche a riva, ed a volte, verso sera, ci si
trova a fare il bagno circondati da pesciotti bianchi molto curiosi. Oltre la
barriera, alcuni hanno visto anche degli squali di media grandezza; noi ne
abbiamo visti un paio addirittura dal pontile, ma proprio piccolini. In certe
occasioni, quando il mare diventa calmo come l'olio, arrivano anche dei delfini
a giocare.
La spiaggia è leggermente affollata nella parte iniziale
dell'isola, dove i lettini sono un pò ravvicinati; ma proseguendo lunga la
spiaggia, ci si può accomodare dove meglio si crede, ed i lettini distanto una
cinquantina di metri gli uni dagli altri.
CUCINA: scelta infinita con 4
ristoranti; a mezzogiorno, ristorante principale con cucina internazionale,
oppure snack su una terrazza sul mare, con pizza, pasta, sushi, grigliate di
carne e di pesce.
La sera, a scelta, ristorante principale a buffet, oppure,
su prenotazione, ristorante thai o ristorante specialità pesce, con ottime
grigliate di crostacei e altre specialità.
Il resort è ALL INCLUSIVE:
consumazioni libere al bar dal mattino a mezzanotte.
PERIODO: il periodo ideale va da fine
dicembre ad fine marzo, quando il clima è secco e le precipitazioni sono scarse:
d'estate invece, sale l'umidità e spesso piove. Noi abbiamo trovato sempre bel
tempo, a parte un 15 minuti di pioggia e qualche nuvola.
COSTI: una notte a
persona in all-inclusive da € 75 (bassa stagione) a € 130 (agosto e
capodanno),con una media di € 110 in alta stagione(da gennaio a
marzo).
Insomma un posto dove si può scegliere se starsene per i fatti propri
(e gli spazi non mancano), fare amicizia (la clientela è principalmente
italiana), o, perchè no, entrambi.
ESCURSIONI: un'escursione da non perdere, unica e
magnifica, è PHI PHI ISLAND. Purtroppo fatta col Ventaglio è molto cara, specie
rispetto a quanto trovato su altri cataloghi. Se non mi ricordo male in 2
abbiamo pagato sui 150 euro. Una volta fatta l'escursione però, abbiamo capito
il motivo di un prezzo così esagerato: l'escursione viene fatta con motoscafo
privato, max 10-15 persone, in un'ora si arriva a PhiPhi, quindi ci si ferma in
tutte le migliori spiagge delle due isole, si fa un sosta per lo snorkelling, e
si visitano le baie più famose, e assicuro, si vedono alcuni dei paesaggi più
belli del mondo. Quindi si sosta per il pranzo nel villaggio principale, con
mercatino e possibilità di fare una passeggiata massacrante per ammirare un
paesaggio da "cartolina" (faticoso ma ne vale la pena, perchè la vista dall'alto
è spettacolare).
Le classiche escursioni invece, costano circa la metà, ma
si fanno tramite traghetto da Phuket che impiega circa 2 ore, quindi portano al
villaggio principale e basta (il mare qui non è eccezionale); poi, se si
vogliono visitare le spiagge, bisogna prendere le motobarche locali, ma il tempo
non è più sufficiente; è per questo motivo che prima di partire avevo letto
delle opinioni negative circa questa escursione.
Insomma, vale veramente la
pena di spendere qualcosa in più.
Superfluo dire che 12 ore di viaggio+costo
del volo per andare in una spiaggia sono un spreco, per cui questa è una vacanza
da abbinare ad un bel tour della Thailandia.