Gennaio 2005
Città del Capo, Garden Route, Parchi Nazionali
Il Sudafrica è uno dei luoghi più straordinari da visitare: città splendide, parchi naturali incontaminati, spiagge deserte lambite dall’oceano, paesaggi mozzafiato e fauna e flora uniche al mondo. Un Paese di forti contrasti, tormentato da una recente storia drammatica e che sta lentamente cercando una sua identità ed una sua unità. Per gli amanti della natura, una meta da non perdere!
data di partenza: 12 gennaio 2005
durata: 17 giorni
Viaggio fai da te, volo + noleggio auto
Foto 1 (slideshow) |
Foto 2 (slideshow) |
Foto 3 (slideshow) |
Cape Town |
PROGRAMMA DI
VIAGGIO
- Città del Capo e la penisola del Capo di Buona
Speranza, Le Winelands, il Karoo
- La Garden Route, con i parchi di
Wilderness, Tsitsikamma, soggiorno mare a Plettenberg Bay, fino ad arrivare al
Parco Addo Elephant
- Johannesburg, Pretoria, Sun City, e safari al PN
Pilanesberg
Città del Capo
Il
fascino della Perla d'Africa
Quale sarà la città più bella del
mondo? Le nomination sono tante, spesso scontate. Sydney, New York, Parigi,
Roma, Rio....sicuramente una bella lotta.
Ma dopo aver visto Cape Town, mi
sento di inserire di diritto in questa particolare classifica anche la Perla
d’Africa.
Già la sua posizione geografica incuriosisce, così posizionata
sull’estrema punta del continente africano, divisa dall’Antardide solo
dall’oceano, sembra quasi di essere ai confini del mondo.
Ma in particolare
Città del Capo offre tutto quello che si può chiedere ad una città: storia,
monumenti, folklore, divertimenti, bellezze naturali, mare, montagne, fauna,
flora.
La storia, seppur relativamente recente, è affascinante, a partire
dai primi esploratori portoghesi tra cui Diaz e Vasco de Gama verso la fine del
1400, proseguendo con gli olandesi e la Compagnia delle Indie nel 1600, la prima
a commercializzare con le tribù locali, per proseguire con gli Ugonotti Francesi
e la colonizzazione Inglese dell’800, che hanno influenzato la cultura e i
diversi stili architettonici della città, per finire alla più drammatica vicenda
dell’Apartheid, con la reclusione di Mandela presso la prigione di Robben
Island, al largo della città.
"Il clima è delizioso, di tipo mediterraneo,
con estati (il nostro inverno), in cui le temperature di norma non superano i 28
gradi, ed inverni miti con medie attorno ai 15. Il Natale si festeggia
normalmente con un pranzo barbecue sulla spiaggia. Inoltre spesso si alza
potente il vento dall’oceano, che oltre a ripulire dallo smog una città già di
per se risparmiata dal grande inquinamento, dona spesso un cielo blu intenso che
ne esalta i colori.
La sua posizione naturale sembra quasi scolpita
artificialmente tanto è spettacolare: situata tra oceano e montagne, il simbolo
della città è rappresentato dalla Table Mountain, una specie di enorme monolito
alto oltre 1.000 metri, la cui forma ricorda vagamente le nostre Dolomiti.
Dal centro, una moderna funivia girevole (rand 110 / € 14, chiusa con troppo
vento) permette di raggiungere la cima offrendo continuamente viste a 360 gradi:
il panorama che si può osservare dalla cima è ineguagliabile: si distingue tutta
la città, la costa, le montagne circostanti e permette piacevoli passeggiate in
quello che è stato trasformato in un parco naturale.
Ma dall’alta montagna,
in soli cinque minuti di auto dal centro si può raggiungere una delle spiagge
definite tra le più belle al mondo per la particolare conformazione: si tratta
di Camps Bay, dove una lunghissima spiaggia bianca fiancheggiata da palme si
trova alle pendici dei Dodici Apostoli, una formazione montuosa decisamente
spettacolare, formata da picchi rocciosi e fianchi verdissimi. Se l’immagine che
si presenta agli occhi è affascinante, altrettanto non dev’esserlo farci il
bagno: lungo la costa atlantica infatti la temperatura dell’acqua in estate
difficilmente supera i 15 gradi. Questa non è l’unica spiaggia a disposizione
degli abitanti di Città del Capo: numerose sono anche le spiagge che si
affacciano su False Bay, le cui acque sono decisamente più calde e permettono
una piacevole balneazione, mentre proseguendo verso sud sono molto affascinanti
tutte quelle che si trovano sulla costa atlantica, bianchissime e deserte.
Del tutto eccezionale è anche la flora e la fauna che caratterizzano la
zona: già in centro si può passeggiare tra gli scoiattoli in un piacevole parco,
i Company’s Garden, creati nel 1600 per coltivare e rifornire le navi che
giungevano al Capo; ora si presenta come una rilassante zona circondata da
piante tropicali e laghetti, a pochi passi dalle vie pedonali del centro (qui si
trovano anche i principali musei della città).
Ma la grande varietà di flora
Sudafricana, e non solo, la si può ammirare in un incredibile giardino botanico
a pochi km dal centro, creato sulle pendici di una montagna in posizione
mozzafiato: si tratta dei Kirstenbosh Garden (r25 / € 3), con percorsi a tema
addirittura in Braille e un giardino di sculture floreali. Qui si può ammirare
anche la Protea, il fiore simbolo del Sudafrica, presente in innumerevoli
specie, forme e colori diversi.
Per quanto riguarda la fauna, a pochi km dal
centro, in direzione Capo di Buona Speranza, l’attrattiva principale è
rappresentata senza dubbio da Boulders, dove si può osservare una colonia di
pinguini allo stato naturale che tutto l’anno occupa una spiaggia bianca
caratterizzata da enormi massi nel mare azzurro. Uno spettacolo a cielo aperto.
E ancora, proseguendo lungo la penisola, è impossibile non imbattersi in
zebre di montagna, antilopi, babbuini, struzzi. Nella giusta stagione poi, da
giugno a novembre, scrutando il mare si possono scorgere ed ammirare le
acrobazie delle balene e dei delfini (quest’ultimi tutto l’anno), visibili
direttamente dalla costa senza necessariamente dover utilizzare un’imbarcazione.
Nel centro, si passa alla visita dei suoi monumenti e delle attrattive
principali; brevemente:
- Il castello di Buona Speranza, la struttura più
antica del Sudafrica, eretto a difesa della città nel XVI secolo, e mai
attaccato.
- Greenmarket Square, la centralissima piazza circondata da
palazzi storici che ospita un caratteristico mercato di artigianato e numerosi
fiorai
- Old Town House, il vecchio municipio
- St. George’s Mall, la
più affascinante strada pedonale, con negozi e artisti di strada
- Groote
Kerk, la chiesa più antica del Sudafrica
- Grand Parade, la piazza più
grande della città, dominata dalla City Hall, il grande Municipio, e dove ogni
mercoledì e sabato si svolge un animato mercato
- St George’s Cathedral, la
Cattedrale Anglicana della città
- Heritage Square e Long Street, con tipici
edifici in stile olandese e vittoriano
- Signal Hill, caratteristica collina
alle spalle del porto e punto panoramico della città in particolare al tramonto
- Bokaap, tipico quartiere musulmano, abitato dai discendenti degli schiavi
originari del continente indiano, ora chiamati Malesi del Capo, con ripide
strade e numerose moschee.
Discorso a parte merita il Waterfront: si tratta
di un vecchio porto abbandonato ed in seguito ristrutturato, ora è divenuta
l’area più frequentata della città: mantiene l’aspetto di un porto, affiancato
da innumerevoli attrazioni, ristoranti, negozi, musei, un acquario e centri
commerciali, il tutto in una zona pedonale, paradiso per turisti e abitanti. Nel
mare nuotano tranquille le foche. Qui si può cenare all’aperto nei moltissimi
ristoranti etnici (un menù completo di pesce in un ristorante medio non supera i
15-20 euro e molti ristoranti permettono di portate la propria bottiglia di vino
acquistata altrove), oppure passeggiare in tutta tranquillità e sicurezza tra
negozi, locali e spettacoli all’aperto. Dai moli partono le imbarcazioni per
Robben Island, dove si può visitare il carcere che ha ospitato Mandela per
diversi anni e molti altri prigionieri politici. Da non perdere una crociera al
tramonto nella baia (R70 / € 9), per ammirare con una luce particolare la città
e la Table Mountain.
Nota particolare per la cucina: si possono trovare
ristoranti di tutte le cucine del mondo: da non perdere almeno una volta la
tipica cucina Malese del Capo, molto speziata, non ammette carni di manzo e
bevande alcoliche, ed in particolare una cena all’Africa Cafè: in questo locale
si possono assaggiare tutte le specialità del Continente Africano, con la
possibilità di bissare tranquillamente i piatti più appetitosi (specialità del
Mozambico, Egitto, Etiopia, Malawi, tribù sudafricane, ecc.). Niente paura, le
termiti fritte ed altri piatti per noi immangiabili non sono nel menù...
Per
il pernottamento consiglio un B&B: il Brenwin, oasi di pace a 10 minuti a
piedi dal porto, in pieno centro, con piscina circondata da un giardino
tropicale, colazione che sembra un pranzo, camera doppia (o tripla), a 680 rand,
circa 85 euro a notte.
I dintorni della città sono magnifici:
la
Penisola del Capo, di cui ho già accennato la fauna, è una riserva protetta a
circa 60 km dal centro. Una funicolare permette di raggiungere la cima di Cape
Point e ammirare un inquietante paesaggio, con il rabbioso oceano che si scaglia
sulle scogliere, spiagge deserte e belle passeggiate. Uno stretto sentiero porta
al vecchio faro, e sembra di essere sospesi nel vuoto. Un’altra strada, nelle
vicinanze, conduce al Capo di Buona Speranza, che viene indicato come il punto
più a sud dell’intero continente ed immaginario punto d’incontro tra le calde
acque dell’Oceano Indiano con quelle gelide dell’Atlantico (anche se il vero
punto più a sud si trova qualche centinaio di km ad est).
Per tornare in
città, è assolutamente da non perdere la strada panoramica Chapman’s Peak Drive,
giustamente considerata come una delle più ardite costruzioni del pianeta,
interamente scavata sulla parete di una montagna a picco sul mare, che offre
vedute mozzafiato di tutta la Penisola, dell’affascinante baia di Hout Bay e di
Noordhoek, infinita spiaggia bianca bagnata da acque cristalline.
Altri 50
km in direzione est separano la città dalle Winelands, dove si produce l’ormai
famoso vino sudafricano. In un ambiente molto suggestivo, circondato da montagne
rocciose, dolci colline, passi montani e tipiche cittadine (tra cui Stellenbosh,
in stile olandese e Franschhoek), si possono visitare i vigneti e le tipiche
tenute vinicole con le antiche case padronali. 10 rand (circa € 1,30), sono
sufficienti per la degustazione dei migliori vini presso qualsiasi
tenuta.v
Da non perdere Boschendal, costruita alla fine del 1600, elegante
costruzione di ex proprietà di Ugonotti Francesi circondata da magnifici
giardini.
Tutto un paradiso quindi? Per il turista che si limita a quanto
descritto senz’altro, forse per gli abitanti neri delle Township non tutto è
così roseo.
Le periferie della città, che spesso i turisti non visitano e
che gli abitanti bianchi della città non visiterebbero mai, sono vaste aree
caratterizzate da ambienti degradati, con catapecchie malandate, abusive e
ammassate, dove spesso un water viene condiviso da decine di persone. Nonostante
un interesse maggiore negli ultimi anni da parte del governo, nella maggior
parte dei casi i servizi sociali sono del tutto mancanti, povertà e miseria non
migliorano, e ovunque è visibile il grande distacco dallo sviluppo che sta
interessando il Paese e dall’interesse della popolazione benestante. Sia chiaro,
ci sono anche neri benestanti, ma rappresentano sicuramente la minoranza della
popolazione di colore.
Al ristorante difficilmente vedi un nero che non sia
un cameriere...
L’apartheid è finita, i problemi che ne sono derivati
continueranno ancora per molti anni...
Da Cape Town a Port Elizabeth
Garden Route: La strada dell'eterna primavera
"Prende
il nome di Garden Route il tratto di strada costiera che parte da Mossel Bay
fino ad arrivare a Port Elizabeth (350 km), sebbene il tratto più caratteristico
sia molto più breve. La Garden Route, una delle principali attrazioni del Sud
Africa, viene dipinta come un strada che offre continuamente vedute panoramiche.
In realtà la strada corre spesso lontano dal mare, e per avere gli scorci
migliori bisogna abbandonare l’arteria principale per raggiungere le località
più affascinanti.Sinceramente avevo un’idea diversa di questa zona, mi aspettavo
una strada molto più panoramica." Ciò non toglie la bellezza della Garden Route,
che permette di attraversare un tratto di foresta indigena sempre verde e
circondata da fiori in ogni stagione a ridosso dell’Oceano Indiano, e di
raggiungere località che offrono vedute impareggiabili, tra spiagge bianche,
coste frastagliate, passi di montagna, lagune, laghi, cascate, il tutto protetto
da efficienti parchi nazionali, quello di Wilderness e il più famoso TsiTsiKamma
NP. Ripeto, tutte queste meraviglie non sono visibili percorrendo esclusivamente
la Garden Route, spesso sono necessarie deviazioni in auto o passeggiate che
possono essere brevi ma anche più lunghe e faticose. Ci sono due modi per
visitare la zona: con la propria auto, seguendo la strada, oppure utilizzando un
treno a vapore che in una giornata compie una parte del percorso di andata e
ritorno tra George e Knysna: l’Outeniqua Express. Per poter apprezzare i luoghi
sono necessari almeno 4 giorni. In realtà, la porta d’ingresso per la Garden
Route può essere considerata la cittadina di Outdshoorn, a circa 80 km
nell’entroterra, in una zona desertica e rocciosa. Qui sembra di essere nel Far
West, i ristoranti sembrano dei Saloon, ma al posto dei cavalli, le fattorie
sono famose per ospitare...gli struzzi. Molto sono le fattorie che si possono
visitare per conoscere da vicino questi curiosi animali: il breve tour permette
di capire quali sono i prodotti che si possono ottenere con l’allevamento di
struzzi, si può passeggiare sulle uova per capire la loro resistenza, dar loro
da mangiare, si può addirittura cavalcare uno struzzo ed assistere ad una gara.
Da Outdshoorn si valicano le montagne Outeniqua attraverso un passo montano
spettacolare, per giungere fino all’Oceano Indiano, dove si incontra il PN
Wilderness, istituito a difesa del delicato ecosistema della zona, con lagune
che terminano nel mare, laghi e spiagge bianchissime, paradiso per gli
appassionati di birdwatching. Proseguendo si incontra Knysna, località famosa
per l’allevamento delle ostriche nella sua caratteristica laguna, separata dal
mare da due enormi picchi rocciosi chiamati “The Heads”. Una strada tortuosa
permette di salire fino alla loro cima e di ammirare un panorama
splendido.
Proseguendo si raggiunge Plettenberg
Bay, gioiello della costa, paragonabile come fama alla nostra Portofino o alla
Costa Smeralda. E’ qui che abbiamo deciso di trascorrere 3 giorni semi-oziosi,
in uno splendido B&B a pochi metri dal mare (Cottagie Pie, tripla con
colazione circa € 100,00 con camere e servizio da hotel extra lusso).
Plett,
come viene chiamata, è davvero incredibile: il centro si trova su una collinetta
a picco sul mare, e ai suoi piedi si trovano 3 spiagge fantastiche, due delle
quali lunghe oltre 3 km. In spiaggia praticamente ci si trova quasi da soli per
tutto il giorno. Il mare non è limpidissimo per via delle grandi onde, ma è
comunque pulitissimo e incontaminato e l’ambiente è grandioso.
La spiaggia
si presta a lunghe passeggiate tra le conchiglie, e permette di scoprire
ambienti ancora vergini, dove i fiori terminano a ridosso della sabbia, i
gabbiani sulla spiaggia superano di gran lunga il numero degli ombrelloni, e le
onde trasportano continuamente le lumachine di mare che si affrettano a tornare
in acqua. Spesso, scrutando l’orizzonte, si vedono i delfini saltare
nell’oceano.
La baia di Plett è dominata dalla Robberg Peninsula, un
promontorio che si allunga nel mare per 2 km. E’ una tappa obbligata per le
balene, che in inverno compiono il loro lungo viaggio migratorio.
Percorsi
circolari permettono di fare un trekking indimenticabile. La passeggiata inizia
dal parcheggio, quindi sale in montagna dove si domina tutta la Robberg Beach e
ci si trova a picco sul mare. Le foche sembrano chiamarti, la vista è
impareggiabile. Si valica quindi la montagna e ci si trova nel mezzo di dune
bianche che arrivano fino al mare, dove una striscia di sabbia separa due mari.
Ci si può concedere un bagno nelle acque che in questo punto sono freddine, ma
resterà una nuotata indimenticabile e solitaria, accompagnata solo dal verso dei
gabbiani. (durata ore 2.30).
Nelle vicinanze di Plett è d’obbligo una visita
a Monkeylands, un parco istituito per l’inserimento delle scimmie nel loro
ambiente naturale. Con un safari a piedi del mezzo della fitta foresta, è
possibile ammirare un gran numero di primati, alcuni curiosissimi che ti
accompagnano nella camminata.
Ultima tappa della Garden Route, procedendo
verso est, è il P.N. Tsitsikamma, che protegge quasi 60 km di costa e di
montagne interamente coperte da foresta che arriva fino al mare.
Il mare in
questo tratto è grandioso, non ci sono spiagge ma scogli, le onde si infrangono
sui massi e creano spruzzi alti fino a 10 metri. Gli chalet del parco
completamente in legno (100 euro chalet familiare per 5 persone), sono situati a
pochi metri dal mare, e regalano un intenso momento a contatto con la natura e
dell’immenso frastuono dell’oceano.
La sera si può cenare con un brai (carni
cotte alla griglia, cena tipica sudafricana) direttamente sulla propria terrazza
davanti all’oceano con il proprio barbecue a disposizione.
Numerosi sono i
sentieri da percorrere in questa zona: il più accessibile è il Mounth Trail, di
un’ora (a/r), che attraversa la foresta fino a raggiungere un ponte sospeso dove
il fiume Storm River incontra il mare.
Da qui parte anche il percorso
trekking più famoso del Sud Africa: l’Otter Trail, un sentiero della durata di 5
giorni, da prenotare un anno prima, che permette di coprire quasi 50 km di
costa.
La mattina seguente sveglia all’alba (ore 5, abbandonato anche dalla
moglie ritiratasi per pigrizia), per percorrere il primo tratto dell’Otter Trail
che raggiunge una cascata che si tuffa direttamente nel mare.
A quest’ora i
colori dell’alba sono eccezionali nonostante il tempo nuvoloso, l’assenza di
altre persone rende il percorso elettrizzante e rilassante: pochi momenti
indimenticabili, tu e la natura, un incontro che andrebbe riscoperto più
frequentemente.
Il viaggio prosegue verso Port Elizabeth, non prima di
una deviazione per raggiungere uno dei parchi più bellidel Sud Africa: si tratta
dell’Addo NP, situato a 70 km circa a nord di Port Elizabeth.
Qui siamo
arrivati quasi per caso, ed il luogo si è invece rilevato favoloso.
E’ una
riserva che è stata creata nel 1931 per difendere i pochi esemplari di elefanti
che erano rimasti. Da quel giorno, i pachidermi si sono moltiplicati fino a
toccare attualmente oltre 400 esemplari, oltre a bufali, kudu, antilopi,
rinoceronti, facoceri, ecc.
A differenza del Pilanesberg e del Kruger, in
questo parco gli incontri con gli animali sono continui anche se di varietà
limitata, viste le dimensioni contenute della riserva (si parla comunque di
oltre 70 km di strade sterrate a disposizione...) in un ambiente selvaggio e
molto suggestivo.
Può capitare come a noi (e penso non sia una rarità), di
essere circondati da oltre 20 elefanti nel bel mezzo della strada, un incontro
affascinante ed anche un poco adrenalinico, non conoscendo le reazioni di questi
enormi animali che qui non sono di certo addomesticati.
E' possibile dormire
direttamente nel parco in un Rest Camp statale e molto curato, con bellissimi
cottage a ridosso della zona safari: può capitare, mentre si pranza sul
terrazzo, di assistere in lontananza alla lenta passeggiata giornaliera dei
pachidermi.
Momenti indimenticabili.
Sun City e Pilanesberg
L'Africa dei contrasti
Sun City si presenta come la
Las Vegas sudafricana.
Un miraggio che sorge dal nulla nel mezzo della
savana, una costruzione colossale, dominata dal Palace of the Lost City, la
ricostruzione di un fantomatico palazzo perduto che si alza con le sue guglie e
cupole color ocra, in stile Walt Disney, ora uno dei più lussuosi complessi
alberghieri del mondo.
Ma la creazione non si limita all’hotel, ma anche di
tutto il paesaggio circostante, dalla giungla, ai laghi, alle cascate che
scendono dalla montagna.
E nel mezzo del complesso, tra slot-machine,
ambienti grandiosi e lussuosi, spettacoli e scenografie maestose, è stato
costruito uno dei parchi acquatici più incredibili (Valley of wave),
raggiungibile attraversando il Ponte del Tempo circondato da giganteschi leoni
ed elefanti in pietra, sotto ad un vulcano: una piscina enorme per rinfrescarsi
dalle alte temperature, con sabbia artificiale di silice, palme, acqua
trasparente: sembra davvero di essere al mare.....o forse lo siamo davvero. Ogni
2 minuti infatti parte un’onda gigantesca alta due metri che crea un effetto
davvero straordinario.
Gli acquascivoli partono da costruzioni simili a
templi sparsi nella montagna, come il Tempio del Coraggio, uno scivolo “quasi”
perpendicolare lungo circa 100 metri. Adrenalina.
Percorsi tra ponticelli e
sentieri permettono di addentrarsi nella giungla artificiale, tra cascate e
laghetti e splendide vedute di tutto il complesso.
Insomma, un luogo
completamente finto: o lo si ama, o lo si odia....ma io vado matto per questi
posti…
Una cosa importante ad ogni modo bisogna dirla: è uno dei pochissimi
posti in Sudafrica dove i bianchi e i neri si divertono “insieme”: infatti mai
in tre settimane ho visto tanti neri in vacanza in un luogo principalmente
frequentato da bianchi come qui a Sun City. Forse uno dei primi passi verso
un’intesa razziale in questo Paese costernato nel passato da tanta violenza ed
emarginazione.
Ma a pochi km in linea d’aria
dall’Africa meno autentica di tutto il Continente, ecco la “vera africa”, quella
che chiunque sogna di poter ammirare prima della partenza.
Le montagne
infatti separano questo ambiente tutto finzione dal Pilansberg NP, una delle più
belle riserve faunistiche del mondo.
In un ambiente naturale, nel centro di
un cratere di un vulcano spento, fatto di savane, montagne e magnifici paesaggi
verdissimi, e soprattutto in una zona dove la malaria non rappresenta un
problema (rarità per i parchi africani), il Pilanesberg si pone come valida
alternativa al famosissimo Kruger per poter ammirare da vicino, e con un pò di
fortuna, i famosi Big Five (leone, bufalo, ghepardo, elefante, rinoceronte).
Oltre 150 km di strade sterrate da percorrere con la propria auto oppure
partecipando a safari su jeep guidate dai rangers, alla continua ricerca degli
animali che siamo abituati a vedere negli spazi ristretti dei nostri zoo. Ma qui
gli spazi sono immensi, qui gli ospiti siamo noi, che chiediamo di entrare per
qualche giorno a contatto con i veri padroni di queste terre.
Gli
avvistamenti non sono facili, le strade forse non percorrono nemmeno un terzo
del parco, a volte si passa anche mezz’ora in auto senza avvistare nulla
(nemmeno un’altra auto). Inizialmente si può rimanere anche delusi.
Ma gli
incontri, lentamente, aumentano e diventano mozzafiato; prima un branco di zebre
da lontano, poi da vicino fino ad attraversarti la strada. E poco dopo tre
rinoceronti che passano lentamente nel bush, oppure una decina di giraffe che
sembrano osservarti negli occhi dalla loro altezza. E poi un enorme e vecchio
elefante intento al suo pasto, o i branchi di bufali che si avviano pigri al
beveraggio, circondati da numerose gazzelle, impala, kudu al pascolo.
Nelle
vicinanze delle pozze d’acqua sono state create terrazze panoramiche
raggiungibili a piedi tramite sentieri sicuri: si lascia l’auto, si apre il
cancellino (ricordarsi anche di chiuderlo per non correre il rischio di essere
sbranati...) e si percorrono percorsi che sembrano gabbie fino ad arrivare a
terrazze di legno sull’acqua, dove si possono ammirare ippopotami e coccodrilli.
Più difficile scorgere i leoni: la loro attività si svolge durante le ore
fresche della giornata, per cui, sono d’obbligo le levatacce alle 5 del mattino.
Difficilissimo invece incontrare l’ultimo big five: il ghepardo.
Magici
sono anche i pernottamenti all’interno della riserva: ad iniziare dai più
economici ma semi-lussuosi resort come il Manyane (doppia in mezza pensione € 60
a persona), fino ad arrivare ai più lussuosi lodge, con servizio paragonabile
alle riserve private del Kruger, come il Tshukudu oppure il Kwa Maritane.
Il
Manyane rappresenta una valida soluzione per coloro che decidono di visitare
autonomamente il parco con il proprio automezzo o partecipando a safari
organizzati con le jeep (vivamente consigliato, € 20). Si tratta di bellissimi
cottage sparsi nella savana, ambienti ben curati e ristorante eccellente dove la
mezza pensione permette di ordinare a libera scelta dall’infinito e
caratteristico menu a la carte. Piatto da non perdere: tris di spiedini di
coccodrillo, struzzo e kudu.
I secondi invece sono caratterizzati da
ambienti davvero lussuosi ed un servizio molto particolare: accettano al massimo
una ventina di clienti, ed il prezzo (da € 160 a 230 a persona) comprende la
pensione completa (tra cui la cena nel boma attorno al fuoco), due safari
“personalizzati”e la passeggiata nel bush scortati da rangers armati.
Per
finire, se proprio non siete riusciti ad avere un incontro ravvicinato con un
leone, tornando verso Johannesburg si può sostare qualche ora al Lyon Park, una
riserva privata di dimensioni contenute. Anche qui si accede con la propria
vettura, e gli incontri con il re della foresta sono davvero probabili.
Forse meno autentici, ma vi posso assicurare che vedere un leone ed una
leonessa con occhi inferociti puntare verso la propria auto, è un’esperienza
davvero “indimenticabile”.
Impressioni, consigli, curiosità
Il Sud Africa è un paese
meraviglioso, di forti contrasti, dalla sua gente, alla natura, all’ambiente.
Probabilmente è uno dei pochi luoghi al mondo capaci di soddisfare le
esigenze di qualsiasi viaggiatore. Senz’altro è l’aspetto naturale il richiamo
più forte: i grandi spazi selvaggi, la natura incontaminata anche a pochi km
dalle grandi metropoli, l’oceano grandioso, il suo patrimonio faunistico e
ambientale.
Un paese che permette di unire ai classici safari africani altri
luoghi di incredibile bellezza e varietà, da Città del Capo, alla costa
imponente e selvaggia dell’est a quella più turistica (ma si fa per dire) della
Garden Route, con km di spiagge a disposizione di pochissime persone, alle sue
strade panoramiche, dove i trasferimenti e le ore trascorse in auto non sono uno
sforzo ma un piacere. Ed ancora canyon, cascate, catene montuose impressionanti,
deserti e savane. A volte basta attraversare un valico montano per passare dal
deserto a zone verdissime e piene di fiori.
Programmare un viaggio:
Il Sud Africa è un Paese che merita di essere visitato con il classico
“fai da te”, per poter ammirare e gustare con calma e tranquillità i posti, e
fermarsi laddove si ritiene che il luogo sia meritevole.
Tra l’altro in
questo modo il risparmio è considerevole rispetto ai classici pacchetti dei tour
operator. Il noleggio auto è indispensabile, ma fa lievitare la spesa.
L’offerta alberghiera è ottima e perfettamente organizzata per la
prenotazione online, basta ricercare per ogni località le sistemazioni
disponibili: i b&b da 3-4 stelle sono bellissimi, pulitissimi, con un
servizio spesso impeccabile, prezzi accessibilissimi e con colazioni grandiose.
I rest camp statali dei parchi sono eccellenti, a poco prezzo, con camere
enormi.
Le riserve private sono invece molto care ma con un servizio
difficilmente imitabile.
Le strade sono generalmente poco trafficate: anche
in una città come Cape Town è difficile rimanere in coda in auto perfino nelle
ore di punta.
Attenzione ad evitare i periodi di vacanze sudafricane: spesso
i luoghi sono presi d’assalto e viene a mancare quella magia respirabile quando
le località sono semi deserte. Il periodo di vacanza più lungo va dai primi di
Dicembre a circa metà Gennaio.
Durante il nostro inverno i prezzi sono
generalmente più alti, in modo sensibile nelle riserve private.
Attenzione
al cambio e all’inflazione: il cambio può determinare un’oscillazione
consistente del preventivo fatto, a volte oscilla del +-5% anche in una
settimana.
L’inflazione è molto alta, circa il 15% all’anno, per cui i
prezzi aumentano annualmente di conseguenza.
A Cape Town siamo rimasti due
giorni interi più due mezze giornate: un paio di giorni in più non mi sarebbero
dispiaciuti, molte le cose da vedere.
Clima: l’inverno (la nostra estate), è
più indicata per i parchi del nord e la costa est, con basse precipitazioni. In
estate (nostro inverno), le temperature sono molto gradevoli a Città del Capo,
dove piove raramente, e sulla costa sud, mentre nei parchi è possibile
imbattersi in frequenti acquazzoni tropicali e in giornate molto calde. A
gennaio noi abbiamo trovato sempre sole, tempo più instabile nella Garden Route.
Scordatevi bagni in mare nell’inverno sudafricano (da giugno a ottobre, in
compenso nel mare si possono avvistare le balene).
Le distanze sono enormi:
non esagerate con i km al giorno, alternate i lunghi trasferimenti e prendete
alcuni giorni di pausa.
Mangiare non è un problema, anzi, è una delizia. La
qualità ed il servizio sono eccellenti, i prezzi bassi, le porzioni enormi.
Inutile evitare i ristoranti che sembrano lussuosi per finire in una bettola: la
differenza del conto sarà di pochi rand.
Il pesce è freschissimo, la carne
paragonabile a quella argentina, persino la pasta non fa rimpiangere l’Italia. I
contorni? Gratuiti, oltre a quelli già compresi nelle portate, passa il
cameriere con i vassoi... Il tutto ben cucinato, ricordatevi di dire: niente
salse.
La media di una cena per 5 persone, con misto di carne e pesce,
difficilmente supera i 500-600 rand (60-75 euro) mancia compresa, mangiando alla
grande! Mai ordinare subito primo o antipasto e piatto principale: spesso si
rimanda indietro il cibo per troppa quantità. Meglio dividersi le portate.
Cercate di programmare qualche breve percorso di trekking sul mare, anche di
un paio d’ore soltanto: il più ambito è l’Otter Trail, nel parco dello
Tsitsikamma di 5 giorni: molti decidono di compierne il primo tratto che porta
alla cascata, circa 2/3 ore tra andata e ritorno. Molto bello, ma se dovete
scegliere, non perdetevi quello della Robberg Peninsula a Plettenberg Bay,
indimenticabile!
Per i bambini è un viaggio impegnativo ma fantastico:
attività sempre all’aria aperta, trenini, funivie, animali, mare, piscine. Il
mio ha 4 anni, ed è tornato entusiasta. Da evitare le zone malariche, per il
resto, condizioni sanitarie perfette.
Sicurezza: qualche dubbio sulla
sicurezza prima della partenza l’avevamo. Nessun problema, nemmeno nei luoghi
più remoti e nelle vicinanze delle township; le persone sono cordialissime, e
anche quando la lingua può rappresentare un problema, fanno di tutto per aiutare
e farsi capire.
Naturalmente le amare sorprese possono nascondersi dietro
l’angolo: ma questo vale per tutto il mondo, Italia compresa.
Soldi: il modo
più conveniente per i pagamenti è la carta di credito. L’anticipo contante dal
bancomat è caro: solitamente il 4% più il 2% per le spese di cambio valuta.
Ancora comodi i travelle cheque, in euro, con spese di cambio sul 2%. Gli uffici
di cambio applicano tassi piuttosto sfavorevoli.
Nota per i parchi e le
riserve: non siamo allo zoo, l’avvistamento degli animali può richiedere molta
pazienza e lunghi momenti di noia, con mezz’ore abbondanti senza vedere nemmeno
un impala. Ma alla lunga l’attesa paga, e il premio sarà indimenticabile!!!
Il Sud Africa vi resterà nel cuore e nella mente, come altri pochi luoghi al
mondo!
I miei giudizi suoi luoghi:
Città del Capo:
Voto 9,5. Tutto splendido, dal centro storico, al Waterfront, la Table
Mountain, la Penisola con le sue spiagge. Sarebbe un 10, mezzo punto in meno per
il vento spesso troppo fastidioso.
Winelands: Voto 8,5. Paesaggi
molto rilassanti, belle tenute vinicole, assaggi gustosi dei vini. Un giorno qui
non è buttato.
Oudtshoorn: Voto 8,5. La visita ad una fattoria di
struzzi è davvero divertente. Inoltre, la strada per arrivarci, attraversa il
piccolo Karoo, attraverso paesaggi davvero spettacolari.
Garden Route:
Voto 7,5. In generale, mi aspettavo una strada molto più panoramica, invece
è una specie di autostrada spesso a due corsi e piuttosto trafficata. Le
località che si incontrano sono comunque incantevoli.
Plettenberg
Bay: Voto 9. Il mare qui non è limpidissimo, ma l’ambiente è grandioso e le
spiagge fantastiche, lunghissime e solitarie. Le onde sono una costante, per un
breve relax balneare non è male. Da non perdere la Robberg Beach con la sua
penisola e i ristoranti del centro.
Monkeylands: Voto 8,5. Questo
parco di scimmie vicino a Plett permette di fare una passeggiata “diversa” nella
foresta a stretto contatto con molte specie di primati. Prezzo altino.
Tsitsikamma: Voto 8,5. L’ambiente marino è grandioso. Le onde
altissime. La foresta alle spalle. Il tutto con numerosi percorsi di trekking,
ed un rest camp fatto di chalet di legno per una notte indimenticabile a pochi
metri dal mare rabbioso.
Addo NP: Voto 10. La sorpresa più
gradita. Un parco poco pubblicizzato, facilmente raggiungibile da Port
Elizabeth. Incontri ravvicinati con enormi elefanti, e una fauna che non si fa
“desiderare” come nei parchi più famosi. Da non perdere assolutamente!
Sun City: Voto 9. Qui i giudizi possono essere discordanti. E’
tutta finzione, ma gli ambienti sono grandiosi, una piccola Las Vegas e una
giornata per rinfrescarsi dal sole fortissimo del Nord-Ovest.
Pilanesberg: Voto 9. L’ambiente è bellissimo, con montagne e
savane verdissime. Gli animali non facili da trovare, ma gli incontri saranno
indimenticabili. Poco traffico, pochi turisti, niente malaria. A detta di molti,
meglio del Kruger. Alternativo!
Alcuni esempi di prezzi (1 rand
= € 0,126 al 11/2/2005)
Cena al Waterfront in 5: R 550 (€ 70)
Colazione abbondante nei parchi: R 30 (€ 4)
Doppia (bambino gratuito) al
Brenwin a Cape Town, con colazione: R 680 (€ 85)
Doppia (bambino gratuito)
in 4 stelle a Oudtshoorn con colazione: R 440 (€ 55)
Cottage per 5 persone
allo Tsitsikamma: R 1050 (€ 130)
Cottage al Manyane al Pilanesberg per due
persone, mezza pensione: R 880 (€ 110)
Ingresso di un giorno ai parchi
nazionali, escluso Kruger: R 160 (€ 20)
Safari di due ore e mezza al
Pilanesberg con jeep: R 170 (€ 21)
Teleferica a/r per Table Mountain a Cape
Town: R 110 (€ 14)
Ingresso a Sun City e Valle delle Onde: R 90 (€ 11,50)
Crociera di un’ora nel porto a Cape Town: R 70 (€ 9)
Auto Mazda con
Avis, intermedia, cambio automatico, assicuraz. incluse, al giorno: € 60
Benzina verde al litro: R 4,2 (€ 0,53)
Pacchetto di Marlboro al duty
free: R 11 (€ 1,40)
Una birra o coca al bar: R 10 (€ 1,30)